APPENNINO MISTICO: 4 Giorni di pellegrinaggio fra Camaldoli e La Verna

Come allenamento per andare (forse) un giorno al piu' celebrato Santiago de Compostela, Lucio ed io ci siamo fatti 4 giorni di boschi solitari (non s'e' vista un'anima nei sentieri) passando da un convento all'altro, senza convertirci, ma ricaricando lo spirito.


APPENNINO MISTICO: 4 Giorni di pellegrinaggio fra Camaldoli e La Verna

APPENNINO MISTICO: 4 Giorni di pellegrinaggio fra Camaldoli e La Verna

Come allenamento per andare (forse) un giorno al piu' celebrato Santiago de Compostela, Lucio ed io ci siamo fatti 4 giorni di boschi solitari (non s'e' vista un'anima nei sentieri). Siamo partiti a fine giugno da Montalto di Premilcuore, a 800 metri. Siamo arrivati a 1000 metri di quota, sul crinale, e poi siamo scesi a Corniolo, a 500. Siamo risaliti (ed e' stata dura, perlomeno per me) fino a 1200, a San Paolo in Alpe, dove ci siamo fermati stremati e senz'acqua.


Alba a San Paolo in Alpe

L'indomani alle 6 eravamo pronti a partire (e saremmo andati sul sentiero sbagliato) quando e' comparso l'angelo custode in sembianza dell'amico Paride, che ci ha rimesso sulla buona strada.


Lucio Picci presso Cà di Sopra, Ridracoli

Dopo una colazione rigeneratrice al rifugio Ca' di Sopra, nei pressi della diga di Ridracoli, siamo ripartiti con meta Lama (due ore facili) e poi Camaldoli (6 ore dure, da 600 a 1300 e poi ancora a 700).



A Camaldoli, ci siamo conquistati qualche merito portanto in stanza le valige di alcune povere suore e, grazie ad una buona dose di liquore Laurus 48 (dove 48 sono i gradi), ci siamo forse un poco fatti prendere dalla mistica cristiana, e del resto basta vedere quello che si ammirava dalla finestra.


Appennino mistico: da Camaldoli alla Verna e Bagno

L'indomani via verso Badia Prataglia (dove Lucio ha comprato una cartina di cui va molto fiero e che non ci ha fatto piu' perdere) e poi verso la Verna, con sosta per dormire in un monte vicino a Rimbocchi, che si chiama Poggio della Forca.



A Rimbocchi non s'e' potuto prendere manco un caffe', tutto chiuso, ci siamo dovuti accontentare dell'acqua non potabile (pero' un vecchietto ci ha detto che il sindaco non vuol pagare le analisi e per quello ha messo il cartello...). Siamo arrivati per pranzo alla Verna, che in quanto a cibo (e liquori) non può, ahimè, competere con Camaldoli.



La mancanza di questi fondamentali alimenti per lo spirito ci ha convinto a ripartire in fretta. Dopo una lunga scarpinata sul crinale, siamo arrivati al passo Serra, sopra a Bagno di Romagna, dove abbiamo piantato la tenda in una zona un po' riparata perche' c'era un vento da far paura.



Per evitare di farci portar via dal vento ci siamo alzati presto (quasi buio) e ce ne siamo scesi a Bagno di Romagna (culla dei Portolani di tutto il mondo), dove ci sono venuti a prendere.



Cosa ci ha dato questa lunghetta marcetta? a Lucio, pie' veloce, Picci ha fornito forse l'occasione per un'ennesima competizione con se stesso. A me, Massimo, slow foot, Portolani, ha permesso di farmi un viaggio dentro. Dal terzo giorno in poi le gambe vanno da sole e il cervello comincia ad andare per altre strade in una sorta di meditazione in movimento.



Il cavallo che corre non vede i fiori, dice un proverbio cinese, io non corro (e per questo Lucio dice che il somaro che non corre non arriva mai - ignorando il fatto che il mio nome cinese e' Ma Shi Mong, ovvero il cavaliere che viene dall'ovest) pero' in compenso trovo non solo i fiori, ma anche le fragole e i lamponi...